Testo e foto di Paolo Mazzini
Escursione Portofino, San Fruttuoso, Camogli -
02 Giugno 2005
Numero partecipanti: 24 (e un cane)
Il ritrovo è alla stazione ferroviaria di Pietrasanta. Saliamo sul treno delle
7,30 che ci porta a Santa Margherita Ligure. Da qui, con pullman di linea,
raggiungiamo in un quarto d’ora Portofino.
Purtroppo il viaggio in treno è durato un’ora più del previsto, a causa di un
incidente avvenuto sulla linea mentre il nostro treno sostava alla stazione di
Sestri Levante. Sono circa le undici quando arriviamo a Portofino e, data l’ora,
ci concediamo solo pochi minuti per ammirare la distesa di panfili bi e
trialbero all’attracco nel porticciolo naturale. L’escursione vera e propria ha
inizio alle 11,30, con il sentiero che si inerpica a scalini ed in circa
mezz’ora superiamo circa 200 metri di dislivello. E’ come stare su di una
immensa balconata che si snoda lungo la costa rocciosa e frastagliatissima ,
costantemente in vista del mare di un colore azzurro intenso, movimentato dal
passaggio di imbarcazioni di ogni tipo: dal motoscafo al gommone, dal panfilo
alla barchetta a remi. Il sentiero si fa ora meno impegnativo perché mantiene
più o meno la stessa quota con modesti saliscendi e alternando tratti esposti al
sole a tratti riparati dall’ombra della tipica macchia mediterranea.
Con l’ultimo tratto in ripida discesa ombreggiata, raggiungiamo San Fruttuoso,
che è la prima tappa della nostra gita, dopo circa due ore di marcia.
Saremmo in perfetta media sui tempi del programma, se non fosse per il ritardo
accumulato nel viaggio in treno. A questo punto il tempo a disposizione per
coprire la seconda tappa dell’escursione, che prevede di raggiungere Camogli in
tempo utile per salire sul treno delle 16,50, è piuttosto “risicato”, per cui la
maggior parte dei partecipanti opta per la soluzione alternativa, e cioè
l’utilizzo del battello. Un ristretto gruppetto di temerari si incammina a piedi
lungo il sentiero che ricalca un po’ quello della prima tappa….. solo un po’ più
lungo, un po’ più esposto al sole e con salite e discese un po’ più numerose ed
un po’ più ripide. A forza di “un pò”… è venuta fuori una discreta scarpinata a
passo da bersagliere sotto uno stellone che sembrava agosto ( e qualcuno è
arrivato “un po’ cotto”). Ma ne è valsa la pena perché alla fine la fatica si
dimentica mentre il piacere di aver attraversato un paesaggio così particolare,
rimane impresso dentro di noi per sempre. Anche il gruppo che ha fatto il
percorso via mare, ha molto apprezzato le bellezze naturali di questo tratto di
costa così diversa da quella Versiliese.
Con grande soddisfazione ci siamo riuniti alla stazione di Camogli con il giusto
margine di tempo per fare la foto di gruppo e salire sul treno del ritorno
(fortuna più unica che rara, sul nostro vagone l’aria condizionata funzionava
perfettamente! E siamo anche arrivati in perfetto orario per l’ora di cena!).
Alla prossima!