Come per ogni campo estivo ci siamo trovati tutti al terminal degli
autobus a Pietrasanta, ma quest'anno eravamo tutti un po' più stanchi
perché il giorno prima era avvenuta la grande battaglia di gavettoni
sulla spiaggia, in occasione del ferragosto. Noi giovani escursionisti
(abbreviato: ge) abbiamo caricato i nostri zainoni nel pullman e siamo
partiti, senza scoiattoli, per Cerreto Laghi: l'inizio del nostro campo
mobile.
Dopo il rifornimento d'acqua e dopo la distribuzione degli oggetti di
squadriglia si decide di partire!
Devo essere sincero: questo primo giorno è stato veramente impegnativo,
prima di arrivare al posto dove si era deciso di mangiare bisognava
affrontare due belle salitone che sono state bellissime anche se
faticose.
Poco prima delle due si arriva al posto sosta per consumare il pranzo al
sacco. Tra prosciutto, salame e formaggio si fanno le tre e si decide di
partire per Pradarena: il nostro punto tappa dove si volevano piantare
le tende.
Dopo un'oretta e qualcosa si arriva a questo passo dove Marco (il nostro
ben amato guidatore della macchina logistica) ci aspettava con le tende
e i viveri; dopo aver montato le nostre tende ad igloo, si va a cucinare
con i fornellini da campo. La notte sta calando, questa era la prima
notte di campo, la prima notte ha sempre un grande fascino secondo me,
perché non sai quello che ti aspetta durante i sei giorni successivi; la
sensazione è strana ma bellissima.
Una vota finito di mangiare uno per squadriglia si va a pulire le
pentole alla fontana poco lontana da Pradarena. Quando cala veramente la
notte ci si divide in due gruppi: uno più calmo e uno un po' più
movimentato; il primo gruppetto si era sistemato nel boschetto e,
accompagnato dalle note di chitarra cantava canzoni; il secondo (del
quale facevo parte) sfidava il buio facendo un gioco spettacolare di
giorno ma che di notte diventa magnifico: mastino notturno. Questo è uno
di quei giochi nel quale bisogna conciliare l'intelligenza con la forza
fisica: prima di iniziare il gioco bisogna scegliere un "mastino" che
deve stare davanti al gruppo che, al via deve raggiungere la "casa" alle
spalle del mastino che deve per prima cosa bloccare un individuo che
corre in direzione della casa e, una volta bloccato deva alzarlo da
terra, se questo avviene la persona catturata e alzata diventa a sua
volta mastino. Naturalmente vince chi non viene catturato dai mastini.
Di notte questo gioco acquisisce un fascino particolare perché i mastini
non hanno la torcia mentre le altre persone si: i mastini si possono
nascondere meglio e saltare addosso ai fuggitivi di sorpresa.
Faticoso ma divertentissimo! Dopo uno sguardo alle stelle si decide di
andare in tenda a dormire.
La mattina del 17 Angelo ci sveglia, puntualissimo, alle sette e mezzo.
Dopo aver preso i viveri, le pentole e i fornelli ci si incammina verso
le Porraie; purtroppo durante questi due giorni di percorso si doveva
stare senza il nostro amico Filippo che, causa di un' unghiaccia
incarnita al piede, non poteva compiere questo tragitto e ci avrebbe
raggiunto due giorni dopo al Passo delle Radici dove poteva arrivare la
macchina!
Dopo poco più di un'oretta dalla partenza si giunge ad un bivio dove ci
siamo divisi in due gruppi: il primo proseguiva per il sentiero 637, il
secondo (composto da: io, Nino, Bea, Jacopo, Laura, Fabrizio e
Veronica) svolta per lo 00 che va tutto in cresta e che regala panorami
fantastici.
Lungo questo sentiero è tutto Sali-scendi e, durante le salite
(affrontate abbastanza veloci) mi sono sfogato dall'"agitazione" di
circa due mesi. Verso le 11 e mezzo si giunge sulla vetta più alta: il
monte Sillano alto ben 1875 metri. Quindi si arriva alle Porraie
intorno all'una di pomeriggio, dopo un'altra mezz'oretta di cammino,si
arriva al punto sosta dove mangiare gli affettati e i formaggi che ci
eravamo portati da Pradarena.
Dopo pranzo si decide di realizzare la grappa al mirtillo, infatti
vicino al luogo dove mangiavamo beatamente si trovava una distesa
sconfinata di mirtilli che ci hanno fornito questa idea. Per la
realizzazione di questa bevanda abbiamo lavorato come una vera e propria
catena di montaggio: io e Jacopo si raccoglievano i mirtilli; Cri e
Fabrì li trituravano tramite stecchi di legno; e tutti gli altri
pulivano i mirtilli da erba e foglie prima della triturazione.
Anche a me, che la grappa non piace più di tanto, mi ha dato una immensa
soddisfazione vedere la nostra opera finita! Questo si che è stato
lavoro di squadra!!!!
Si parte per il Bargetana un po' in ritardo, ma si arriva al rifugio
intorno alle cinque.
Il Rif. Bargetana è veramente bello e sono veramente contento di averci
dormito.
Una volta arrivati si sistemano sacchi a pelo and co. e, i ragazzi più
puliti, si danno una lavata.
Alle otto e mezzo i proprietari ci danno la cena, il menù era: di primo
c'era la pasta al cinghiale alla quale assegno un bel 9 e mezzo e di
secondo c'era una grigliata mista che ha toccato la perfezione!!
Dopo pranzo si decide di rinunciare all'escursione notturna al lago per
causa del freddo eccessivo allora si inizia a cantare nel rifugio
insieme ai gestori che sono stati più che cordiali e ci hanno ospitato
con tanta gioia. Alle undici si va tutti in branda sicuramente più
comoda della gommina e della tenda ma certamente meno avventurosa.
"Al chiaro del mattin, al chiaro del mattin, ci sveglia la canzon, ci
sveglia la canzon.."
Questo è Angiolino che ci sveglia cantando intorno alle sette e mezzo
dopo aver fatto colazione ci si dirige a Lamalite, prima di raggiungere
il passo tramite il sentiero 633 si devia per il lago Bargetana che, con
la nebbia, sembrava un paesaggio di un film.
Giunti a Lamalite bisognava arrivare fino a Bocca di Massa percorrendo
sempre il 633. Infatti dopo salite abbastanza ripide arriviamo a Bocca
di Massa dove c'era un freddo cane. Il bello di questo terzo giorno è
stato sicuramente il paesaggio e il tempo che, pur non essendo dei
migliori aumentava l'avventura che, appunto, non è mancata affatto. Qui
a Bocca di Massa si cambia sentiero, siamo ora sul nostro ben amato 00
che senza esitare ci porta in cresta e ci conduce prima al passo delle
Forbici, poi al Passo del Giovarello dove si pranza con il nostro riso
liofilizzato cotto sui nostri forellini a gas. Il menù del giorno era
riso liofilizzato e salsiccia con piselli e pomodoro. Certo, questo
pasto non era neanche un lontano parente della cena del giorno prima
però non ci si poteva lamentare.. La prossima sosta era il Rifugio del
Passo delle Radici dove avremmo dormito e dove saremmo restati anche il
giorno dopo per iniziare un'"attività di restauro" della quale vi
parlerò fra poco.
Fatto sta che verso le sei si arriva al Passo e si piantano le tende
facendo anche dei "fossettini laterali" per far scorrere meglio l'acqua
che le previsioni annunciavano a gran voce.
Dopo aver piantato le tende si va a far la legna perché volevamo imitare
il Bargetana facendo una grigliata a base di salsicce e wurstel. Dopo
aver mangiato questa delizia degli dei non vegetariani si va a fare il
cerchio dove si gioca esclusivamente al gioco del "convinci" che
consiste nella sfida di due persone messe faccia a faccia che devono
convincere l'altra persona che la cosa che stanno dicendo è più
veritiera dell'altra.
Bhè, cambiare veramente idea a causa di questo scontro di tesi e
antitesi non l'ho mai visto fare a nessuno però per una cosa serve: 1:
ci fa stare tutti insieme e ci fa ridere di gusto; 2penso che serva a
far ragionare sulle cose i concorrenti che devono difendere con i denti
la loro verità.
Dopo aver finito tutte queste discussioni si va a letto!
Fortunatamente le fosse non sono servite perché durante la notte ha
soltanto tirato vento, per fortuna!
La mattina del 19 ci si sveglia e siamo tutti consapevoli che la fatica
sarebbe stata di un altro genere: durante tutti gli altri giorni
dovevamo camminare faticando ma adesso bisognava rifar tutta la piazzola
davanti al nostro rifugio e vi assicuro che non è una passeggiata come
sembra!
Comunque la mattina di buon ora si inizia il lavoro: divisi in gruppi si
portava per il restauro terra e tronchi secchi per pareggiare la
piazzola davanti al rifugio; poi una volta portati i tronchi, un altro
gruppo, provvedeva alle legature ecc. Alla fin fine, dopo pranzo era
tutto pronto ed eravamo tutti soddisfatti anche se la fatica a tagliare
e a trasportare i tronchi secchi si era fatta sentire ma il lavoro
finito ci aveva ripagato molto bene. Verso le tre e mezzo i capi
fischiano e ci danno 30 minuti per montare un rifugio d'emergenza che ci
sarebbe servito per accumulare soldi per la spesa della gara di cucina
che si sarebbe svolta la sera stessa; i rifugi d'emergenza vengono
finiti e il primo posto viene assegnato alle Wabat, il secondo a noi
Facoceri, il terzo alle Vipere e infine il quarto ai Tapiri.
Ora i cuochi dovevano andare a fare la spesa per la tanto attesa solita
gara di cucina che viene fatta tutti gli anni. Ad essere sincero tutti i
menù non li ricordo, però posso dirvi quello della mia squadriglia,
quello dei facoceri: di antipasto avevamo fatto i crakers con prosciutto
e Jocca; di primo avevamo cucinato la pasta con le cipolle e con il
pomodoro; di secondo la nostra fantasia era volata sulla macedonia con
la panna. Soltanto tre giorni dopo i capi ci hanno detto il vincitore o
meglio le vincitrici della gara: ultimi eravamo arrivati noi facoceri
(sig, sig); il secondo posto è toccato ai Tapiri e prime a pari merito
le Vipere e Le Wabat, però, quest'ultime si sono meritate il premio per
il "piatto migliore" che consisteva nella bresaola con il philadelphia
dentro; questo piatto si è meritato anche un 9 e mezzo dai giudici di
gara (cioè i nostri capi).. Una cosa bellissima è avvenuta dopo la gara
di cucina: con la panna spray avanzata abbiamo fatto la guerra. Vi
lascio immaginare come ci siamo sporcati...
La sera è calata ,quindi, come sempre, ci si raduna in cerchio per
giocare ma subito dal principio la situazione degenera, il cerchio si
trasforma in un urlata generale che fa incavolare di brutto i capi
(Angelo, Valentina, Roberto) che erano andati a buttare la spazzatura e
che accusavano Fabio, Fabrì, Lorenzo e Cristiano per averci concesso
liberamente di fare confusione... La lite scoppia e noi che ci si
riteneva "colpevoli" di questo casino (scusate ma soltanto questa parola
rende a pieno il concetto) si va a letto presto con un cuoricino piccolo
così.
Devo essere sincero che ho avuto un attimo di esitazione di dove
posizionare queste righe perché la mattina (????) o meglio, perché nella
notte del 20 agosto Angelo ci sveglia alle quattro di mattina, ma non ci
svegli con la solita canzoncina, anzi: entra in camera e urla "sveglia";
bhe, noi non si voleva di certo contraddire un capo arrabbiato sempre a
causa della sera prima quindi si rifanno velocemente gli zaini e ci si
mette in cammino, in perfetto silenzio, alle quattro e mezzo.
Ecco voglio citarvi un fatto che per voi sarà poco significativo ma a me
ha fatto capire che era successo veramente qualcosa: Fabio o Nino, ama
mangiare le caramelle Fisherman e, prima di partire durante la notte, io
mi sono avvicinato per offrirgliela una ma lui l'ha rifiutata, da lì ho
capito che Nino era veramente arrabbiato.
Al chiaro di luna si cammina in silenzio con la paura di far arrabbiare
ancora di più i capi. Ad un certo punto, in un attimo, il cielo diventa
improvvisamente rosa, poi più rosso, poi ancora giallo. Fino a che un
piccolo spicchio di fuoco arancione scuro fa capolino dai monti; dopo
una manciata di minuti questa palla si fa ammirare interamente nel suo
fascino; sembrava la fine del mondo: in un attimo questa nostra amata
stella si era fatta lodare, sembra che eventi così accadano solo una
volta ed è sconvolgente pensare che ogni mattina il sole fa la sua
entrata trionfale mentre noi siamo a letto. Bhè, penso di aver provato
delle emozioni che non si possono descrivere: in quel momento sarei
stato pronto a tutto, mentre guardavo il sole ho avuto come una spinta
da dentro, in quel momento sarei stato pronto a tutto. Avevo il sole al
mio fianco!
Scusate questo intervallo semi-poetico ma non so come farvi capire una
sensazione del genere.
Comunque una volta che il sole va in cielo i capi ci confessano che
tutta la litigata del giorno prima era una sceneggiata per farci andar a
letto prima e per farci camminare in silenzio, i capi non avevano
litigato per davvero, avevano soltanto recitato divinamente: Nino aveva
perfino rinunciato ad una Fisherman! Col cuore sicuramente più leggero
ci si avvicina alla colonia quatti quatti perché l'ambientazione di
questo campo era legata al periodo dei Galli e dei Romani, noi eravamo
i Galli e bisognava attaccare i Romani, questa mattina. Intorno alle
otto si arriva alla colonia: ci nascondiamo nel vicino boschetto, ci
vestiamo da Galli e ci buttiamo alla carica scendendo giù dalla
collinetta della colonia; i Romani ci aspettavano "armati", ci hanno
mostrato la loro danza di guerra e poi, come se nulla fosse, ci siamo
avviati a fare colazione. Una volta distribuite le tende si vanno a
montare, per l'ennesima volta, nella piana dietro la colonia; una volta
fatto questo era arrivato il momento più atteso dai puliti e meno atteso
dagli sporchi: la doccia, vi ricordo che noi giovani escursionisti non
ci siamo lavati per cinque giorni e quattro notti. Lascio alla vostra
fantasia immaginare il "buon odore" dei nostri indumenti e del nostro
corpo; la doccia però era inevitabile quindi mi sono dovuto abbandonare
"al triste destino" igienico!!!!!!! Dai scherzo, la doccia è stata
piuttosto rinfrescante è piacevole dopo cinque giorni di polverone e
sudore.
Dopo pranzo ci si va a sdraiare nel boschetto accanto alle tende:
finalmente era arrivato il dovuto riposo dopo tante fatiche; il tempo
però sta cambiando e tutti noi ge siamo un bel po' amareggiati perché se
fosse iniziato a piovre avremmo dovuto rinunciare alla piscina di
Gazzano.
Anche se è nuvoloso sai che c'è??? Noi si va ugualmente in piscina.
Quindi, intorno alle quattro del pomeriggio, ci si incammina a piedi
verso la piscina, mentre però si camminava il caldo si faceva sentire e
quindi si aspettava ansiosamente il refrigerante bagno in piscina. Dopo
tuffi a bomba, gare di nuoto ecc. tanti di noi (tra cui io) si decide di
abbandonare la piscina causa troppo freddo e si preferisce andare a
poltrire sulle sdraie di plastica dove puoi provare la sensazione di
forte beatitudine del dormiveglia dove le membra riposano ma la mente
pensa e vola nell'immaginazione, in questo contesto devo per forza
citare una frase che lessi in un libro: "il dormiveglia è il giardino
dei sogni" quel giorno sulla sdraia, forse per la fatica del campo
mobile o forse per il sonno arretrato della mattina, sono stato una
bella mezz 'ora a "dormivegliare" ai bordi di quella piscina.
Ma anche questa beatitudine che sembrava infinita deve terminare, quindi
zaini in spalla: bisognava ritornare alla colonia dove si cena e si
organizza il cerchio per la sera, questo era il primo cerchio con gli
scoiattoli e toccava alla squadriglia delle wabat insieme a noi facoceri
organizzare i giochi che penso siano riusciti al meglio.
Una volta finito il cerchio noi ge ci appartiamo per l'attesissima
consegna dei nomi totem alle due mozzarelle Jacopo e Laura P.; mi spiego
meglio: noi, nel gruppo dei giovani escursionisti, abbiamo dei
"soprannomi" che, nelle occasioni speciali diventano i nostri veri
nomi, questi nomi rappresentano (con il nome di un'animale e,
generalmente, con un aggettivo) il carattere o l'aspetto di un
individuo, il bello sta che la mozzarella (la persona senza il nome
totem) per conquistarlo deve affrontare una serie di prove quasi
umilianti (ex: annusare i calzini puzzolenti, fare il giro del cerchio
nei più diversi modi ecc..), ma la prova finale consiste nel tenere in
bocca per tre giri del cerchio la cicuta (ricetta schifosa molto
piccante e nauseabonda) cucinata dai capi.
Alla fine di tutte queste prove Jacopo ha conquistato i nome di Torello
Ruspante e la Laura P. di Volpe fugace. Ora , dopo circa 20 ore che
siamo in piedi si va finalmente a riposare nei nostri sacchi a pelo.
La mattina del 21 è l'unica volta che ci si sveglia dopo le otto,
infatti Angiolino passa con la sveglia intorno alle 9. Dopo aver fatto
colazione decidiamo di fare il percorso Herbet che io e Timmothy avevamo
organizzato per il campo del comune che però, causa mancanza tempo, non
si è potuto realizzare. Quindi noi ne abbiamo approfittato. Anche oggi,
divisi in squadriglie bisognava costruire un percorso dove effettuare
delle prove: il salto con la liana di tarzan, il tiro della pallina da
tennis, la corsa con le bighe degli scoiattoli. Tutti contenti e anche
fieri del nostro lavoro ci rechiamo a pranzo dove ci attende una brutta
notizia: la pioggia; bhè, Angiolino (colui che è riuscito a far piovere
alle piramidi di Egitto) non era riuscito a far cascare una goccia
durante questa settimana ma, i suoi poteri si sono sfogati tutti nel
sesto giorno. Velocemente ci si rifugia nel grande refettorio dove si
inizia a scrivere le solite lettere nei quaderni di caccia. Dopo circa
un!
'oretta la pioggia cessa di cadere e allora, da bravi avventurosi si
decide di fare il famoso percorso costruito la mattina.
Personalmente mi sono divertito a compiere le numerose prove del
percorso anche se, purtroppo, la mia squadriglia dei Facoceri si è
aggiudicata l'ultimo posto, terze sono arrivate le Wabat, seconde le
Vipere e primi i Tapiri. Non è mica da tutti arrivare ultimi a due prove
su due, eh? Dai scherzo..
Visto che il tempo si era fatto bello si decide di rimontare le tende,
in un modo diverso però: anche qui si sarebbero montate a gara: per
aggiudicarsi il primo posto una squadriglia doveva montare la tenda nel
minor tempo possibile commettendo poche penalità. Noi facoceri ci siamo
aggiudicati non il terzo, neanche il secondo ma IL PRIMO POSTO con un
tempo di 8 minuti e 10 e con soltanto 3 penalità causate dall'eccessiva
fretta; il secondo posto è stato conquistato dalle Wabat che però non
ricordo il tempo ma mi sembra che avessero fatto soltanto 2 penalità; il
gradino più basso del podio è stato occupato dalle Vipere e quarti sono
arrivati i Tapiri che mi sembra abbiano sfiorato i 10 minuti di tempo.
La fine del campo si avvicinava e questa era veramente "l'ultima cena"
del campo estivo 2004; dopo cena l'organizzazione del cerchio toccava
alle Vipere e ai Tapiri che ci hanno fatto passare una piacevole serata;
ma l'ultima sera si conclude soltanto con il cerchio ???? No di !
certo: per il dopo-cerchio era previsto il gioco notturno che consisteva
nel dover trovare dei palloncini d'acqua dentro la carta stagnola nel
più completo buio, il bello era che ogni squadriglia aveva i componenti
legati per le caviglie. Questi palloncini servivano per fare la nostra
pozione magica: LA GRAPPA AL MIRTILLO che era considerata la bevanda
magica gallica.
Questa sera però, doveva succedere qualcosa di veramente importante, un
evento degno di occupare il privilegio dell'ultima sera: i capi degli
scoiattoli Massimo, Ruzzolo e Daniela dovevano conquistarsi il nome
totem; forse non potete capire perché questo evento è ritenuto
importante:ç bhe, quando le "penitenze" vengono fatte ai ge sembra una
cosa normale perché chiunque deve prendere il totem e quindi sembra
quasi un evento inevitabile. Mentre il nome totem di un capo è più
aspettato e poi, durante questa cerimonia alla mozzarella (colui senza
il nome totem) può esser fatto di tutto (nei limiti della decenza e del
dolore, ovviamente) e il bello sta che il candidato non può ribellarsi
né durante il cerchio né mai.
Devo citare la "penitenza" della Daniela soprannominata Spo, lei doveva
fare il giro del cerchio come se fosse una gallina o meglio una chioccia
imitando il verso della gallina così: "SPOcoccodè".
In definitiva i nomi totem assegnati sono: la Spo si è meritata il nome
di Chioccia Brontolona; Massimo ha conquistato il nome di Alce Laboriosa
e Ruzzolo da ora in poi, durante queste occasioni, sarà Cavallo Tonante.
A mezzanotte e mezzo tutti nel sacco a pelo per l'ultima volta (sig,
sig, sig).
Vi aspettate che vi dica che Angiolino passa con la svegli, eh????
Bhe, vi sbagliate perché l'ultima mattina è tradizione che la sveglia ce
la diano i ragazzi del CDQ (capi, vice capi, vice vice sestiglia) con le
pentole; la sveglia non è delle migliori ma una volta svegliati in
questo modo ci aspetta una gradita "sorpresa": pane e nutella.
Questa è l'ultima mattina ed è l'ultima volta che bisogna smontare le
tende quindi con molta precisione si smontano e si portano da Angelo;
dopo aver rifatto lo zaino o meglio gli zaini si va a fare la solita
"verifica del campo" che consiste nell'annotare tutti i pensieri di
tutti i ge e capi riguardanti questo campo estivo. Di giudizi negativi
non ce ne sono stati ( e vorei anco vedè  salviamo il nostro
dialetto!!!) e alcuni capi hanno paragonato questo campo ad uno dei
migliori; io non ho voce in questo campo perché, per me, è soltanto il
secondo campo (scusate il gioco di parole) che faccio però sono sicuro
nel dire che sia il divertimento sia l'esperienza, sia la
socializzazione tra il gruppo sono nettamente aumentati da quello
dell'altr'anno.
Alle 11 si iniziano a vedere i primi genitori che ci portano il secondo
ed il dolce. Dopo l'ultima battaglia Galli vs Romani e dopo che le
nostre fatiche nel fare la grappa al mirtillo svaniscono causa
esplosione bottiglia che, per le troppe mani che la stringevano, ha
fatto un bel colpo stiè (e solo chi era al campo può capirmi), tutti si
torna a casa, tristi? Penso di no perché si sa che fra un annetto saremo
di nuovo insieme a giocare e a ridere di gusto.
Non voglio concludere con il solito "mi sono divertito un mucchio ecc"
perché penso che il divertimento sia un po' fine a se stesso: cioè una
volta che ti sei divertito vuoi soltanto ridivertirti; invece con questo
campo io non voglio soltanto ridivertirmi ma questa settimana mi ha
lasciato addosso una felicità che anche ora, a distanza di giorni, sento
ancora ed è la spinta giusta per iniziare un nuovo anno scolastico.
Concludo ringraziando:
La staff che non so come abbia fatto ad organizzare tutto così
perfettamente;
Gli NE 2003 che, pur essendo in pochi, si sono fatti valere (pochi ma
buoni).
Gli scoiattoli che sono stati veramente bravi.
Noi ge che siamo riusciti a stare veramente bene in gruppo rafforzando
le fondamenta gia esistenti.
Tutti i cuochi che ci hanno scolato tonnellate di pasta.
Marco, il guidatore della macchina logistica che ci è servita molto.
Nicolò Giubilato
Falchetto Entusiasta
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